Scuola: A Cremona e provincia 11 classi in quarantena

A meno di una settimana dall’inizio dell’anno scolastico sono già due gli Istituti contagiati dal Covid, il Manin e l’Einaudi e ben 11 le classi messe in quarantena, tra la città di Cremona e la sua provincia.

Casi riscontrati infatti anche a Rivolta d’Adda, Scandolara Ravara, Crema, Bagnolo Cremasco e Castellone. Come da protocollo, le classi restano in Dad, fintanto che l’Ats non procederà a garantire il rientro in presenza dopo i dovuti controlli.  

E intanto, sempre sul fronte scuola, l’assessore al Welfare della Regione LombardiaLetizia Moratti, mostra soddisfazione per l’inizio della campagna di somministrazione dei test salivari nelle scuole lombarde, con Cremona in prima linea visti i test iniziati alla Bissolati e alla Virgilio.

“Questa attività— rimarca Moratti — rappresenta una concreta misura per rilevare eventuali incrementi della circolazione del virus tra i bambini e gli adolescenti ed è finalizzata a ridurre il rischio di provvedimenti restrittivi come la didattica a distanza, che tanto hanno pesato su giovani e famiglie nei mesi passati».

Verranno effettuati test molecolari su campione salivare prelevato a scuola da operatori di Ats. In una fase successiva verrà inoltre avviata la possibilità dell’autoprelievo nel contesto familiare per la successiva consegna nei punti raccolta scolastici e quindi conferiti nei laboratori analisi. L’adesione degli studenti avverrà su base volontaria.

La situazione in Italia

In Italia, da Nord a Sud, aumentano i casi di studenti positivi e conseguentemente crescono le classi in Dad.  Al momento sono un centinaio le classi in Dad in Italia, quindi con già migliaia di studenti coinvolti.

 Con le regole vigenti, con un caso positivo, tutto il gruppo classe va in didattica a distanza: la quarantena è di sette giorni per i vaccinati, dieci per chi non lo è, e in entrambi i casi occorre un tampone alla fine.

Per ridurre quarantene e didattica a distanza, c’è chi pensa a micro bolle sul modello tedesco, ovvero limitare l’isolamento ai contatti strettissimi di chi viene contagiato, praticamente solo il compagno di banco. Ma secondo esperti ed epidemiologi è troppo pericoloso.

E intanto, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi rassicura:

“Chiudere le scuole sarà l’ultima ratio”.