Turi: la Von Der Leyen cita l’I Care di Don Milani, i suoi valori un modello per la scuola italiana


I Care era il motto del sacerdote di Barbiana, maestro nel Mugello di una scuola popolare che aveva fondato per i poveri e i contadini. A pochi chilometri da Firenze, su una collina, negli anni ’60 questo giovane sacerdote, e maestro appunto, Don Lorenzo Milani  scrisse quelle parole sul muro della sua scuola.  E ai suoi ragazzi disse di impararle bene perché I care in inglese significa appunto “Mi assumo le mie responsabilità”.  

Quella frase è risuonata questa mattina tra le parole della presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen affinché diventi un monito per l’Europa.

E per il Segretario generale Uil Scuola Pino Turi non vi è dubbio che la direzione da seguire  è quella dei valori e non quella del mercato.

“Il modello italiano di solidarietà, di istruzione inclusiva, di responsabilità verso le future generazioni è stato richiamato dall’Europa – osserva Pino Turi – sottolineando l’esortazione di questa mattina della presidente Von Der Leyen sull’I Care di Don Milani. Nel 2017, proprio a Barbiana abbiamo organizzato una iniziativa nazionale insieme agli altri sindacati per una Scuola aperta per tutte e tutti. E quei principi di qualche anno  fa sono stati da noi proposti anche al Ministro Bianchi”.

Per la Uil Scuola non ci sono dubbi: il modello di inclusione della scuola italiana rappresenta un esempio per gli altri paesi europei. “Per la scuola nazionale di questo Paese, – conclude Turi –   occorre investire tutte le risorse disponibili del Next generation UE e guardare, rispetto ai temi dell’istruzione, al Piano Nazionale in una ottica non di sudditanza ma di confronto utile rispetto a sistemi scolastici che non hanno le nostre radici culturali”.