Turi sul Decreto Ristori: così si ignorano i precari e si aumenta l’orario di lavoro

Il Segretario Uil Scuola Pino Turi proprio non ci sta al Decreto Ristori. Le perplessità e i dubbi sono maggiori dei benefici. Il Sindacato della Scuola è stato il primo venerdì scorso a definirlo un intervento legislativo inaccettabile in materia contrattuale.

“Abbiamo firmato un patto per cambiare il Decreto – sottolinea Turi -. Quello che non ci saremmo aspettati, guardando con attenzione il testo, è che mentre si sostengono e si ristorano tutti ai docenti si chiedono ulteriori impegni. Il personale precario è ignorato e vessato, non ci sono risposte, né soluzione per i Dsga facenti funzione, senza titolo specifico e al personale di ruolo viene aumentato l’orario di servizio”.

Nei fatti, secondo Turi, si introduce per legge l’aumento dell’orario di servizio, che è già tra i più alti in Europa, a fronte però degli stipendi più bassi.  

“Dal primo settembre si considera nell’obbligo di servizio, l’orario di insegnamento anche prima dell’inizio previsto per calendario scolastico. In pratica. – spiega il Segretario Uil Scuola –  si aumenta il carico di lavoro dei docenti (18,22,) senza neanche interpellarli”.

Nel testo governativo è scritto di tutelare l’interesse degli studenti alla continuità didattica, bloccando la domanda volontaria di mobilità per tre anni dal trasferimento.  E per Turi si tratta :

Di una vera e propria ingerenza in materia contrattuale. Bloccare i trasferimenti per evitare che si lasci una scuola o i suoi studenti non è concepibile.  E’ un errore politico grossolano tentare di sostituirsi alla contrattazione e all’intermediazione sindacale imponendo norme assurde e fuori da ogni logica. La reazione delle scuole e degli insegnanti sarà inevitabile”.