Arretrati docenti e ATA: arrivati nei conti correnti del personale scolastico, ma le cifre sono più basse del previsto.

Sono finalmente arrivati gli arretrati relativi all’anticipazione  nella parte economica del C.C.N.L. del comparto Istruzione e Ricerca e agli effetti economici del C.C.N.L. Funzioni Locali, per il triennio 2019-2021.

L’emissione speciale era visibile sul portale NoiPa: bastava entrare nel servizio  “Consultazione stipendi”, dove hanno trovato la somma esatta dell’emissione straordinaria denominata ”58 Emissione Speciale Arretrati”.

La quantità di arretrati assegnata dipende dall’anzianità del servizio ma le differenze non sono poche:  si va dai 1.353 euro lordi per i collaboratori scolastici ad inizio carriera ai 3.119,79 euro per i Dsga a fine carriera.

Come somme nette, significa che si va da un minimo di 1.000 euro, assegnati al personale Ata, ad un massimo di 2.100 euro, che andranno ai Direttori dei servizi generali e amministrativi con 35 anni di servizio. Un po’ meno ai docenti a fine carriera.

Diversi insegnanti e Ata hanno espresso il loro disappunto, perché in prima battuta le cifre che circolavano erano più alte del 20-30%. Negli arretrati è compreso anche il 2022, ma in ogni caso per chi ha percepito degli arretrati in misura ridotta si vedrà accreditare la rimanenza in fase di conguaglio, che potrebbe arrivare già nel prossimo mese di febbraio.

I supplenti “brevi e saltuari” invece non hanno ricevuto gli arretrati: per molti di loro si tratta di un ulteriore danno economico, poiché già erano in attesa dello stipendio (mai arrivato) per i periodi di servizio svolti tra settembre e dicembre 2023

A dovere attendere almeno qualche settimana per ricevere gli arretrati sono anche i dipendenti andati in pensione dal 2019: come i supplenti “brevi”, i pensionati non dovranno fare nulla, a meno che non abbiano cambiato banca o ufficio postale oppure siano mutati gli estremi dell’iban del conto corrente a cui inviare i sospirati arretrati.