Oltre il 70 per cento delle famiglie  con figli di età compresa tra a 0 e 2 anni permette ai piccoli di utilizzare social e chat durante i pasti e il 26 per cento lascia addirittura che i bambini utilizzino i device in completa autonomia.
I dati sono stati elaborati da Acp (lâAssociazione culturale pediatri) e da Fimp ( Federazione italiana medici pediatri, insieme con Sip ( SocietĂ italiana di pediatria) in collaborazione con Fondazione Carolina e Meta. Â
Un pool di medici pediatri volontari ha coinvolto allâincirca 800 famiglie italiane con un questionario sulle abitudini dei propri piccoli.
I dati sono sconfortanti:
Il 26% dei genitori permette che i propri figli utilizzino i device in autonomia tra 0 e 2 anni, percentuale che sale al 62% per la fascia 3-5 anni, allâ82% a nella fascia 6-10 anni e al 95% tra gli 11 e i 15 anni.
” Sono state rilevate interferenze negative sul sonno, sulla vista, sullâapparato muscolo-scheletrico, sullâapprendimento e persino sullo sviluppo cognitivoâ.
E’ quanto dichiarato dalla  presidente Sip, Annamaria Staiano.
” E i rischi aumentano con lâaumentare del tempo trascorso on line: dallâansia e depressione al sovrappeso sino ai disturbi del comportamento alimentare; dal cyberbullismo al grooming online. Dai problemi comportamentali a quelli della vista, cefalea, carie dentali”.
Dallo studio è emerso che in alcuni casi le madri chattano mentre allattano e che una famiglia su quattro, nella fascia 0-2 anni e una su cinque, in quella 3-5 anni, si affida allâintelligenza artificiale per far addormentare i propri figli, con ninna nanne recitate da intelligenza artificiale
Eâ emersa dunque una scarsa percezione delle famiglie sui rischi dellâuso improprio della tecnologia digitale.
Qual è quindi lâetĂ sotto la quale è sconsigliato lâuso della tecnologia? Per quante ore bambini e ragazzi possono essere esposti agli schermi? Circa la metĂ delle famiglie coinvolte non sa rispondere, nĂŠ conosce lâopinione della comunitĂ medico-scientifica a riguardo.
E ancora, in pochi sanno che la riduzione delle ore di sonno causata dallâutilizzo dei mezzi digitali comporta problemi frequenti sul rendimento scolastico.
Infine, un uso non regolamentato dello smartphone rischia di causare dipendenza e scarse relazioni sociali in un momento della vita in cui la socialitĂ , reale e non virtuale, assume un ruolo importante per lo sviluppo di autonomia, senso critico, nonchĂŠ della personalitĂ .
La collaborazione di Fondazione Carolina â nata in memoria di Carolina Picchio, prima vittima riconosciuta in Italia di cyberbullismo â in questo progetto è in linea con quanto raccolto dalla Onlus in questi anni, sul campo e nella rete.
” La sicurezza dei minori online non è solo una questione tecnologica, ma interessa la salute delle nuove generazioni. Il benessere psico-fisico dei bambini va tutelato nellâonline esattamente come nellâoffline, giĂ a partire dai primissimi anni di vita ed è compito dei genitori esserne consapevoli e responsabili con il supporto degli specialisti competenti, in questo caso i mediciâ.
Queste le parole del segretario generale di Fondazione Carolina Ivano Zoppi.