Esame di Maturità: ritorno al passato

Maturità 2002: si torna al passato, o quasi. Si comincerà il 22 giugno alle 8.30  con la prova di italiano per proseguire il giorno seguente con  la prova di disciplina di indirizzo scelta dalle commissioni d’esame.

” Le scelte di oggi – spiega il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – rientrano nel percorso di progressivo ritorno alla normalità che stiamo realizzando. Non siamo ancora fuori dalla pandemia, ma già quest’anno, grazie ai vaccini e alle misure di sicurezza decise dal governo, abbiamo garantito una maggiore continuità della scuola in presenza. Affidiamo la seconda prova scritta alle commissioni interne, che conoscono i percorsi personali degli studenti. Dobbiamo rimetterci in cammino verso la normalità e guardare al futuro”.  

Il colloquio verterà su materiale scelto dai docenti con Educazione civica e Alternanza scuola-lavoro. Non ci dovrebbe essere più la tesina. Da valutare anche le modalità dell’orale che potrebbe essere possibile anche online.

Ma la reazione degli studenti non si è fatta attendere.

” Non si tiene  conto del covid e degli ultimi tre anni, penalizzati da un Esame senza senso. Così non ci stiamo: se Ministero non ci convoca non possiamo evitare di mobilitarci”.

Entro oggi dovrebbe essere resa pubblica l’ordinanza del ministro Bianchi che prevede appunto: una prova scritta di italiano, una seconda prova sulle discipline di indirizzo e un colloquio orale.  

La prima prova proporrà 7 tracce che vanno dal testo letterario a quello argomentativo fino alla riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Il 23 giugno sarà la volta della seconda prova scritta, diversa appunto per ciascun indirizzo,  che avrà per oggetto una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Le discipline saranno comunicate al termine dell’iter formale delle Ordinanze.  E sarà predisposta dalle singole Commissioni d’Esame per una maggiore coerenza con quanto svolto dalla classe, tenuto conto anche della pandemia.

Ci sarà poi il colloquio, che inizierà con  l’analisi di un materiale scelto dalla commissione che sarà sottoposto al candidato. Il quale dovrà dimostrare anche di conoscere nozioni di Educazione Civica e analizzerà poi, con una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze fatte nell’ambito dei Percorsi e delle competenze trasversali e l’orientamento.

La valutazione finale resta in centesimi. Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 40 punti (12 per il terzo anno, 13 per il quarto, 15 per il quinto). Le prove scritte peseranno fino a 40 punti, il colloquio fino a 20. Si potrà ottenere la lode all’unanimità della Commissione. Che sarà  composta da sei commissari interni e un Presidente esterno.