Il professore suicida: era un trans

 

Cloe Bianco, questo era il suo nome, è stata colpita da discriminazione come se fosse una malata sociale.

La professoressa suicida si è tolta la vita, non ha retto le pressioni e le chiacchiere sulla sua sessualità.

Per Uil Scuola non ci sono dubbi:

“Il Ministero è colpevole”.

Ma la scuola dovrebbe garantire libertà, senza alcun tipo di condizionamento.

E’ quanto pensa il Segretario generale Uil Scuola Pino Turi che afferma:

“Si devono ammettere anche gli errori passati, per evitare che la scuola si faccia condizionare dagli stereotipi e che fatti del genere si ripetano”. Mobilitati in segno di solidarietà insegnanti, studenti, attivisti gay che si sono raccolti davanti al ministero dell’Istruzione a Roma per chiedere un’azione che prevenga ulteriori casi di discriminazione dei transessuali.

Indignazione è stata espressa anche dal ministro Orlando, il quale ha definito:

“Inaccettabile che in Italia una lavoratrice o un lavoratore subisca discriminazioni sul luogo di lavoro per la propria identità di genere, così come per qualsiasi altro elemento della propria identità sessuale o per tutto ciò che non ha a che fare con la prestazione lavorativa”.

La storia di Cloe

Cloe aveva deciso di togliersi la vita dopo anni di sofferenze e pregiudizi, uccisa da quella transfobia che aveva devastato la sua esistenza e la sua storia può essere un esempio delle discriminazioni che sono costretti a passare nel 2022 le persone transgender in Italia. 

La 58 enne era stata un’insegnante di Fisica all’istituto agrario “Mattei” di San Donà di Piave, in provincia di Venezia e, nel 2015, era entrata in classe indossando (come “sognava da quando aveva 5 anni”,  scriveva nel suo blog) abiti femminili e chiedendo agli studenti di non chiamarla più con il precedente nome maschile. Quel gesto non fu accettato da alcuni genitori degli alunni e a quanto pare da parte del corpo docente, ma soprattutto dopo le dure critiche dell’Assessore regionale all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan le polemiche si fecero feroci e la Bianco venne sospesa dall’insegnamento e relegata a ruoli di segreteria.