Lombardia: Ecco la nota regionale dell’Ufficio Scolastico

DID

Finalmente è arrivata la nota regionale dell’Ufficio Scolastico della Lombardia che da indicazioni più precise sulla Didattica Digitale Integrata in merito sia all’ordinanza della Regione Lombardia n° 623 sia al Dpcm del 24 ottobre.

Per la Uil Scuola Lombardia : “La scelta dei docenti di fare didattica a scuola o a casa deve scaturire da una delibera collegiale e non dal  singolo Dirigente Scolastico. Queste indicazioni scaturiscono dalla nota dell’USR emanata a seguito del comunicato sindacale unitario del 22 ottobre e dalla conferenza di servizio del 26 ottobre con i Dirigenti Scolastici delle scuole polo e capofila della Lombardia”.  

La Nota

La nota, in riferimento alla diatriba nata per il lavoro dei docenti in presenza o in smart working indica che:

L’individuazione di una quota compresa entro il 25 % delle attività (laboratoriali e
caratterizzanti) discende da una delibera del Collegio dei Docenti, l’organizzazione delle attività in didattica digitale integrata richiede invece una determinazione organizzativa del lavoro disposta dal Dirigente Scolastico, il quale, tenendo conto di specifiche situazioni individuali (come le accertate situazione di fragilità del personale docente), di specifiche situazioni infrastrutturali (come ad esempio
una rete insufficiente a gestire un numero elevato di connessioni, fermo restando che DDI non significa esclusivamente attività sincrona), potrà disporre il lavoro da remoto dei docenti non impegnati nella
didattica in presenza o che per altre motivazioni non possono lavorare da scuola.”

 Tale nota chiarisce le indicazioni scaturite dall’ORDINANZA N. 623 del 21/10/2020- regione Lombardia che  imponeva a tutte le scuole secondarie di secondo grado e ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di organizzare la scuola solo con la DAD per l’intero gruppo classe, che non solo è sbagliata ma è nei fatti inapplicabile.

Didattica a Distanza 

Le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative che erogano percorsi di Istruzione e formazione professionale devono realizzare le proprie attività attraverso la didattica a distanza per l’intera classe, se ci sono già le condizioni di effettuarla, con quote di attività di laboratorio in presenza. Agli altri istituti viene fortemente raccomandato di adoperarsi nel più breve tempo possibile per poter svolgere anch’essi la didattica a distanza.
Possono essere svolte in presenza soltanto le attività di laboratorio, individuate dai collegi dei docenti, e le attività didattiche personalizzate per gli studenti con bisogni educativi speciali, individuate in stretta collaborazione con le famiglie.
Ai dirigenti degli istituti scolastici si raccomanda inoltre di differenziare gli ingressi a scuola. Tali disposizioni si applicano anche a coloro che organizzano percorsi di formazione professionale (ad es. IFTS, ITS, formazione permanente e continua). Sono quindi consentite in presenza soltanto le attività pratiche e di laboratorio, oltre allo svolgimento degli esami. Alle Università è raccomandato di promuovere la didattica a distanza quanto più possibile.”

Dpcm del 24 ottobre

All’ordinanza regionale è seguito il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 ottobre 2020 che riporta:

Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi  per  l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la  diffusione  del contagio, previa comunicazione al ministero dell’istruzione da  parte delle  autorità  regionali,  locali  o  sanitarie  delle  situazioni critiche e di particolare rischio riferite  agli  specifici  contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo  grado adottano   forme   flessibili   nell’organizzazione   dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del  decreto  del  Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, incrementando il ricorso  alla didattica digitale integrata, per una quota pari  almeno  al  75  per cento delle attività, modulando  ulteriormente  la  gestione  degli orari  di  ingresso  e  di  uscita  degli  alunni,  anche  attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9:00“.