In Lombardia, appena passata in zona arancione, oggi si torna a scuola. Rientro in classe per gli alunni di seconda e terza media. Attesa invece per il primo febbraio la riapertura delle scuole superiori di Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata, Veneto, Calabria, Friuli Venezia Giulia. Già in classe gli studenti della Valle d’Aosta, Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Lazio. Gli studenti della Sicilia, in zona rossa, sono invece in didattica distanza dalla seconda media alle superiori. A Bolzano, nonostante l’area rossa, la scuola continua in presenza.
Proteste in tutta Italia
Tutti a scuola, dunque o quasi, ma tra le proteste che corrono, unite, in tutta Italia: da Milano a Roma, Da Genova a Napoli così come a Mantova, Bologna, Siracusa, solo per citarne alcune. Sono 23 le città che oggi sono scese in piazza per chiedere una scuola in presenza ma in sicurezza.
“ Il 25 gennaio è il giorno in cui chiudono le iscrizioni alle scuole per l’anno scolastico 2021-22. Questa data rappresenta l’occasione giusta per porre fine alle cosiddette “classi pollaio”, la riduzione del numero di alunni per classe è una condizione prioritaria per garantire una scuola di qualità per tutti, insieme all’incremento degli spazi scolastici e dell’organico di docenti e personale ATA“.
I sindacati del comparto Scuola chiedono infatti certezze e sicurezza per alunni e personale scolastico.
Per il segretario generale Uil Scuola Pino Turi: “Quella di oggi è una data precisa perché scadono le iscrizioni per le prime classi”.
“Ci chiediamo davvero – spiega Turi – che tipo di classi andremo a formare. Di tutti gli interventi annunciati, non si è parlato mai della riduzione del numero degli alunni per classe.Un investimento che, insieme ad organici triennali, può essere realizzato utilizzando le risorse del Recovery Fund”.
Appuntamento oggi alle 16 davanti alla sede del Ministero per l’Istruzione
La protesta arriverà fino a Roma, questo pomeriggio alle 16, davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione, proprio per chiedere interventi a favore dell’apertura in presenza e in sicurezza delle scuole. Ma anche presidi sanitari nelle scuole, organici triennali su cui operare immediate immissioni in ruolo del personale precario e introduzione di contratti a tempo determinato triennali.
“L’errore, in questa situazione così diversificata – sottolinea Pino Turi – è che il governo non è stato in grado di gestire insieme alle regioni un’operazione che non poteva essere svincolata. Noi come Uil Scuola chiediamo vaccini e di rivedere i dispositivi di sicurezza, distribuendo nelle scuole mascherine Ffp2 per il personale scolastico, perché non c’è ristoro che tenga di fronte alla morte“.
Serve un’azione sinergica di sindacati, associazioni e società civile, che rivendichi politiche di investimento e di tutela della scuola intesa come sistema nazionale statale di istruzione laica e libera.
Queste alcune delle piazze coinvolte:
Roma, ore 16.00, davanti al Ministero dell’Istruzione, viale Trastevere 76/A
Milano, ore 9.30, Ufficio Scolastico Regionale, via Polesine 13.
Torino, ore 12.00, incontro in Prefettura, Piazza Castello.
Firenze, ore 15.00, Ufficio Scolastico Regionale, via Mannelli 113.
Massa Carrara, ore 14.30, Ufficio Scolastico Provinciale, via Fermi.
Bologna, ore 15.30, Ufficio Scolastico Regionale, via de’ Castagnoli 1.
Napoli, ore 10.00, Ufficio Scolastico Regionale, via Ponte della Maddalena 55.
Bari, ore 16.00, Presidenza Regione Puglia, Lungomare Nazario Sauro 33.
Genova, ore 15.00, Regione Liguria, piazza De Ferrari.
Modena, ore 8.00, Ufficio Scolastico Provinciale, via Rainusso 70.
Reggio Emilia, ore 16.00, piazza Gioberti.
La Spezia, ore 15.00, Ufficio Scolastico Provinciale, viale Italia.
Trieste, ore 16.00, Ufficio Scolastico Regionale, via SS Martiri 3.
Ancona, ore 14.30 -15.30, Ufficio Scolastico Regionale, via XXV Aprile.
Venezia, ore 16.00, Ufficio Scolastico Provinciale, via Forte Marghera 191 – Mestre.