“Tornare alla scuola in presenza, con i docenti al loro posto è l’obiettivo da perseguire. Il Governo ci convochi presto affinché si riapra, per tutti, la scuola dopo Pasqua”.
E’ questo il monito del Segretario generale Uil Scuola Pino Turi che torna a parlare di precari, concorsi e digitalizzazione e concorda con le parole del premier Draghi sul garantire le lezioni in presenza e scongiurare così la Dad per il nuovo anno scolastico.
“In questo momento serve un un provvedimento di emergenza – osserva Pino Turi – è un obiettivo che non si può pensare di cogliere con i percorsi ordinari. Serve altresì un provvedimento complessivo che guardi al funzionamento della scuola, al lavoro delle persone e agli studenti. Noi come Sindacato immaginiamo un piano che ci porti a riaprire a settembre in presenza e in sicurezza”
Altro nodo cruciale: i precari. Che per il segretario della Uil:
“Vanno stabilizzati, a partire da quelli con almeno tre anni di servizio con un concorso per titoli e servizi che dia a tutti l’opportunità di accesso, da articolare con un anno di formazione ed esame finale e superamento del periodo di prova. Insomma, per dirla in parole semplici serve un provvedimento che superi le divisioni tra le categorie di precari, e che sia che sia trasparente e oggettivo. La ripartenza della scuola ha tempi contingentati e stringenti, vogliamo ancora affidarla ad uno strumento che più che selezionare il merito, serve a chi vorrebbe lasciare ancora nel precariato migliaia di docenti che comunque hanno garantito il funzionamento delle scuole per anni. E’ il momento di decidere e assumersi la responsabilità”.
Taglia corto Turi. Per il quale: “Mettere gli alunni e le alunne al centro, significa assicurare una scuola in presenza e avere lavoratori al loro posto; e questo già da settembre”.
Per il segretario della Uil l’altro nodo cruciale resta la sicurezza degli insegnanti: fino a questo momento è stato vaccinato solo il 46 per cento e “bisogna salvaguardare la salute dei lavoratori della scuola”
Per quanto riguarda la digitalizzazione, Turi cita lo studio di Richard Flynn, che mostra come dal 1990 al 2009, il quoziente intellettivo (QI) ha cominciato inesorabilmente a calare.
“Con la digitalizzazione si aprono nuove sfide per la scuola e per le giovani generazioni -spiega il Segretario – . Serve una camera di compensazione, o di decondizionamento, dai nuovi sistemi che sono molto utili ma fortemente lesivi rispetto al consolidamento di un apprendimento critico, fortemente umano.
Big data, pacchetti preconfezionati di notizie, sistematicità delle risposte ai social media stanno stabilizzando un sistema nel quale non è più necessario memorizzare e dove la gestione dei dati è affidata all’intelligenza artificiale”
Infine sui concorsi la Uil chiede risposte su quello concorso dei dirigenti scolastici, un contenzioso, che va avanti dal 2017.
“Ci sembra arrivato il momento per aprire archivi e finestre e fare del reclutamento un percorso trasparente e garantista per i candidati – conclude Turi – . Se davvero si vuole scegliere la scuola in presenza, il Governo faccia presto e ci convochi per fare in modo che la scuola abbia tutte le condizioni per essere tale anche il prossimo anno”.