TURI: sicurezza scuole, Draghi ha ragione.

“Quello del neo premier Draghi è un discorso che individua e disegna gli interventi per mettere in sicurezza la scuola, asciutto senza enfasi, in perfetto stile da banchiere centrale che sposta la comunicazione programmatica dai mercati alla politica, senza che si possano aprire incertezze, interpretazioni e polemiche. Una strategia in coerenza con il mandato governativo. Ci convince molto la sottolineatura della garanzia della salute di studenti e personale al termine del discorso programmatico del Presidente Draghi al Senato”.

Commenta così  il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, il discorso  del neo presidente Draghi, che ha parlato di sicurezza nella scuola, di pandemia, pensioni, del mezzogiorno, di giovani e donne che ha definito i più penalizzati. Sulla scuola, importanti i richiami legati al ritorno in classe in sicurezza, scontato il riferimento al recupero delle lezioni perse per il Covid, al riallineamento del calendario scolastico, fino all’investimento in una transizione culturale a partire dal patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale.

Spiega ancora Turi:

“La Didattica a Distanza, pur garantendo la continuità del servizio, non può non creare disagi ed evidenziare diseguaglianze –  ha detto Draghi nel suo discorso  -, associando alla didattica di emergenza dei mesi scorsi, i concetti di disagio e disuguaglianze. Aspetti che abbiamo messo in evidenza molte volte. Avremmo preferito fosse usato il termine funzione della scuola, proprio come la Costituzione assicura, piuttosto che servizio. E’ proprio in questa ottica che ci sembra di poter cogliere gli accenni ai recuperi per ciò che si è perso lo scorso anno”.

La scuola e la formazione sono ben chiare nella visione strategica dell’Esecutivo Draghi. Dalle strategie agli obiettivi strategici, si dovranno misurare i provvedimenti concreti.

“Serviranno, infatti, – conclude Turi –  scelte concrete per garantire il regolare avvio del nuovo anno scolastico a partire dalle assunzioni di personale su cui il presidente  volutamente non ha voluto anticipare soluzioni, per evitare possibili polemiche.

Non ci resta che attendere che il ministro Bianchi ci convochi per un confronto di merito sulle scelte e sulle  risorse necessarie, per realizzare gli obiettivi programmatici”.